Cialtrona is back
martedì, novembre 27, 2012
Vi sarebbe piaciuto restare qui in compagnia di Lisa che pubblica dolcezze e non scrive sproloqui... Invece vi tocca la sottoscritta, che c'è anche quando non si vede e ogni tanto invia Darth Vader/Lisa al suo posto perché bisogna approfittare della sua disponibilità finché dura :-).
Stavolta pare duri.
Ritengo però sia una missione, a questo punto, abbassare il tasso glicemico di questo blog. Tasso glicemico riferito alle ricette, sia chiaro, che la mia socia non può proprio essere accusata di melensaggine.
Una ricetta rustica, prima di sparare un gateau breton che tra burro e zucchero farà paura ai più, ci sta a pennello. E' una ricetta spagnola.
La cucina spagnola è tra i miei (numerosi) amori. Adoro le tapas, soprattutto, e passerei la vita in posti come la Cerveceria Catalana a Barcellona ad ingozzarmi di carciofini fritti e crocchette al prosciutto. Non potendo, giacché la Spagna non è dietro l'angolo e il quattrino in questo periodo non scorre proprio come un fiume in piena, mi arrangio a casa con l'aiuto di una vasta biblioteca sul tema: l'ultimo arrivato è un libro di Claudia Roden ricco, completo e bello.
Da là ho tratto questa empanada di tonno, piatto facile e soddisfacente. Mi è piaciuta molto soprattutto la pasta, versatile e leggermente sfogliata.
Da là ho tratto questa empanada di tonno, piatto facile e soddisfacente. Mi è piaciuta molto soprattutto la pasta, versatile e leggermente sfogliata.
Empanada di tonno
Per una teglia da 28 cm
Pasta:
un uovo grande
un cucchiaino da caffé di baking powder
125 ml di olio extravergine d'oliva
125 ml di vino bianco secco
1/2 cucchiaino di sale
375 g di farina
un albume
un tuorlo per dorare
Ripieno:
una grossa cipolla tritata
un peperone rosso a dadini
2 cucchiai d'olio
pomodori pelati, un barattolo da 400 g lordi
un cucchiaino di zucchero
250 g di tonno sott'olio sgocciolato
una ventina di olive nere snocciolate
2 uova sode
sale
Per la pasta:
Sbattete leggermente l'uovo con una forchetta, aggiungetevi il lievito, l'olio, il vino e continuate a battere. Unite a poco a poco la farina con il sale fino ad ottenere una pasta omogenea, terminando la lavorazione impastando con le mani. Formate una palla con l'impasto e lasciatelo riposare per un'ora. Consiglio il riposo in frigo perché la pasta è un po' molle.
Nel frattempo, fate appassire a fuoco dolce in un largo tegame con l'olio la cipolla tritata e il peperone a dadini, fino a quando diventano teneri. Unite i pomodori tagliati a pezzetti, lo zucchero e il sale e lasciate cuocere per circa 15 minuti fino a ispessimento. Togliete dal fuoco, aggiungete il tonno spezzettato, le olive a pezzetti e le uova sode a fettine.
Ungete con olio una teglia bassa di 28 cm di diametro. Dividete la pasta in due porzioni, una più grande dell'altra. Stendete sottilmente la più grande e foderate con essa la teglia, coprendo anche i bordi. Spennellatela con l'albume leggermente battuto e cuocetela in forno preriscaldato a 180° per dieci minuti. Sfornatela, fatela raffreddare.
Disponete il ripieno nel guscio di pasta, ricoprite con l'altra pasta stesa sottilmente, sigillando bene i bordi. Spennellate con il tuorlo battuto con un po' d'acqua e cuocete a 180° per 35-40 minuti o comunque finché la pasta è leggermente colorita.
8 commenti
Se mettevi anche i dati del libro facevi un piacere ai pigri... :)
RispondiEliminaOk...
Elimina"Le livre de la cuisine espagnole", edizione francese. Ma c'è anche quella inglese: "The food of Spain".
Merci!
Eliminasegno il libro e la ricetta
RispondiEliminaIl libro è veramente bello, come tutti quelli della Roden.
EliminaChe ricordi mi fai venire! In argentina si chiama empanada gallega. Il ripieno lo faccio uguale e, come sempre, tolgo l'uovo sodo. L'impasto invece... sempre strutto!!!
RispondiEliminaUn caro saluto
Patricia
Strutto? Interessante!
EliminaAllora, anni, anni e anni fa, comprai uno di quei libri di inizio raccolte che ne' io ne' mio padre abbiamo mai finito (quando io ero piccola era lui che cominciava e non finiva): una delle ricette era l'empanada gallega, che, come leggo su da Patricia, è la versione argentina della tua Empanada di tonno.
RispondiEliminaPer qualche strano motivo la musicalità di quel nome "empanada galelga" mi si stampò in mente per settimane, camminavo per strada per andare all'università o in palestra e nella mente mi rimbombava Empanada gallega-emapnada-gallega empanada-gallega....ti giuro, per settimane!
E' davvero assurdo che alla fine io non l'abbia mai preparata, magari sarebbe anche ora :)
Un abbraccio e bentornata!
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