L'ultimo stralcio di inverno, intendo. Poi daremo l'addio a stracotti, brasati, ragù, lunghe cotture.
Qualcuno ritiene che io sia fuori di senno perché accetto l'idea di dedicarmi a una cottura di otto ore. Io ritengo invece che sia fuori di senno chi non ne coglie la poesia.
Prendiamo le domeniche piovose d'inverno, tendenzialmente di una noia mortale, sciupate davanti alla televisione senza nemmeno l'energia o l'entusiasmo per tuffarsi in un libro e prepararsi una tazza di tè. Se nel frattempo un qualcosa scoppietta allegramente sul fuoco o, come in questo caso, si cuoce da sé nel forno, la giornata non ne guadagna in senso e scopo?