Umiliante come una polpetta
giovedì, maggio 13, 2010
Chissà perché, per Lisa le polpette sono il simbolo della casalinga disperata. Non che non le piacciano, ma ogni volta che deve alludere a una condizione umiliante e di semi-segregazione, dice: "stare chiuse in cucina a fare polpette" :-)
Tra l'altro, lei nella vita se ne sta effettivamente chiusa in cucina, per lavoro e passione, talvolta proprio a fare polpette (vedere questo post per credere). La polpetta assume, nelle sue parole, il ruolo di ultimo piolo sulla scala di legno della frustrazione domestica.
E' l'emblema di una condizione femminile mortificante. E' il "luogo" in cui vorrebbero rinchiuderti trogloditi mai evolutisi. E' il fondo del barile.
Perciò, oggi ai suoi occhi sondo l'abisso dell'umiliazione: mi chiudo in cucina a fare polpette. Queste. Spero mi riscatti e mi redima il fatto che sono di piselli :-)
Polpettine di piselli con crema di provola
Una premessa forse necessaria: ogni volta che parlo di provola, mi riferisco a questa, non necessariamente di bufala, anche di latte vaccino, ma comunque a un latticino fresco, sostanzialmente una mozzarella affumicata.
Per una decina di polpettine:
150 g di piselli freschi sgranati
20-30 g di nocciole tostate
4-5 foglie di basilico
uno scalogno
2 uova
due cucchiai di parmigiano grattugiato
brodo o acqua
sale, pepe
pane grattugiato
200 g di provola fresca affumicata
olio
pepe nero
Far appassire brevemente lo scalogno tritato in pochissimo olio. Aggiungere i piselli, farli insaporire brevemente, quindi portarli a cottura con l'aggiunta graduale di brodo vegetale o acqua, aggiungendo il liquido a poco a poco e solo quando necessario, perché alla fine i piselli devono essere perfettamente asciutti. Salare e pepare.
Con il frullatore a immersione, frullare i piselli insieme alle nocciole e al basilico, aggiungere il parmigiano. Unire un uovo intero al composto e, se è ancora molto asciutto, un filo d'olio, con molta parsimonia. Regolare di sale.
Formare con il composto delle polpette grandi come una noce (se necessario dopo aver tenuto il composto in frigo a rassodare, nel mio caso era già consistente), quindi passarle nell'altro uovo, sbattuto, e nel pane grattugiato.
Friggerle in olio profondo.
Tagliare a dadini la provola (NON tenuta in frigo ad asciugare, serve che sia ancora ricca di latte) e frullarla fino a ridurla in crema con l'aggiunta di un goccio d'olio.
Fonderla a bagnomaria portandola a 55-60°. Spolverizzare la crema con pepe nero.
Servire le polpettine bollenti sulla crema di provola.
16 commenti
Ti sei dimenticata le frittate...alternativa alle polpette. Comunque questa non vale, è una polpetta peretissima quelle a cui mi riferisco io sono le polpettacce della disperazione ;)
RispondiEliminaPeretissima la mia polpetta? Peretissime sarete tu e quell'altra (la Capasso) :-)
RispondiEliminaNon confondere la grazia discreta con la peretaggine ;-)
raffinate (e forse perete!) da terrazza di Posillipo (voi che potete usarle, le terrazze..)..
RispondiEliminaAhahahahaha
RispondiEliminaSto ancora ridendo...poi semmai dopo...quando mi riprendo vengo anche a dirti perchè non penso che le polpette siano umilianti :))))
Piccolo capolavoro, altro che storie.
RispondiEliminaMi piace l'idea di aggiungere le nocciole e anche delle specchio di provola affumicata :)
What is pereta?....
RispondiEliminaLe polpatte ispirano aria di casa ...hahahaaha
Mi fate morire..
Complimenti sembrano belle e la provola gli da proprio quel tocco in più
@Hysteria Lane: credimi, in questo periodo è meglio non usarle, le terrazze. Tempo bigio, spruzzi di pioggia e caldo afosissimo. Io poi la terrazza a Posillipo non ce l'ho :-(
RispondiElimina@Gambetto: fammi capire, altrimenti non ci dormirò :-)))
@Corrado: tu sei sempre troppo generoso. Avevo un residuo di piselli freschi e mi sono dovuta inventare un utilizzo, molto biecamente :-))
@RicetteAmore e Fantasia: ahem... il significato letterale della parola pereta, in napoletano, è meglio tralasciarlo. Come traslato, invece (e in questo caso), pereta si usa per indicare persona o cosa snob, sofisticata, con la puzza al naso.
Lo scambio di battute circa l'aggettivo o appellativo tipicamente partenopeo usato per additare qualcuno o qualcosa.
RispondiEliminaPS
Magistrale la tua definizione politically correct data pocanzi eheheheh :D
@Gambetto: infatti Lisa dice che questo non è un blog, ma un cabaret :-)))
RispondiEliminaEhehehe :DD
RispondiEliminaBello il cabaret! anche il nostro vorrebbe far ridere, oltre che far cucinare.
RispondiEliminaMa siamo novellini!!!
voi, brave!!
Hahahahaha guarda che ti tocca incassare: anche un "peretissima", così, di botto hehehehehe
RispondiEliminaSarà ma io adoro le polpette, di ogni forma e materia, quindi... applauso ! :-D
le polpette umilianti? è bellissimo!!!!
RispondiEliminaQuanto mi sento pereta in questo periodo, anzi zompapereta.
RispondiEliminaFighe stè polpette, molto perete
ma davvero??? per me invece è il simbolo dell'allegria della croccantezza della velocità e della sfiziosità! splendide poi accompagnate con la crema :-)
RispondiEliminaSolo tu su una polpetta puoi scrivere un post cosi' piacevole da leggere :)
RispondiEliminaPer me le polpette sono l'emblema della coccola infantile, pensa tu, mi limito nel farle perche' mi dico che devo crescere, ma questo e' colpa soprattutto dell'influenza negativa dell'uomo maschio, che se non mastica il bue intero non si sente soddisfatto :)
Ho sgranato piselli freschi in onore di Lydiuzz-pisellifreschiSpA e ci ho fatto una cremina, non so mica se riesco a trovare la voglia di farlo di nuovo :))
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