Colori, sapori e (cattivi) odori: il Marocco/2
venerdì, agosto 22, 2008
I gatti amano i venditori di tappeti...
Post chilometrico: sappiatelo.
Ordunque, prima di lasciare i monti e le terre berbere del sud per Marrakech, naturalmente ho fatto i miei acquisti. A Tamegroute, villaggio che rigurgita di laboratori di ceramica, mi sono accaparrata, ovviamente, una tagine e tutta una serie di altre cosette.
Questa è la fabbrica:

Naturalmente volevo anche portarmi a casa delle spezie, ed il souk non mi sembrava il posto migliore, considerando che JM mi aveva raccomandato di rivolgermi ad un negozio affidabile. E così Majid, a Ouarzazate, mi ha portata qui:

Vedete quel signore in camice bianco? Ebbene, sono stata affidata a lui, che parla perfettamente italiano e si è messo lì a spiegarmi le proprietà terapeutiche di questa e quell'erba. Poi, ogni tanto tirava giù un barattolo dal contenuto, immaginava, misterioso, e cominciava: "Questo è...". Ed io, anticipandolo: "Ras-el-hanout", oppure "Nigella", e via così. Lui era allibito. Ogni volta si zittiva e poi esclamava: "Brava!", tanto che poi si è messo a farmi i quiz. Vagli a spiegare che appartengo a una genìa di cuciniere pazze che ignorano l'esistenza di ben poche materie che siano appena appena commestibili... Per semplificare mio marito mi ha spacciata per chef de cuisine. Siamo, insomma, ai limiti dell'usurpazione di titolo o dell'esercizio abusivo della professione! Comunque, il negozio era davvero bello, fornito e profumatissimo, anche perché in Marocco chi vende spezie è l'herboriste, e quindi vende anche erbe medicamentose, oli essenziali eccetera.



Se dovessi definire Marrakech dovrei usare una parola non proprio elegante che designa un luogo di decenza. Ti aspetti una città caotica, bollente e affollata, ma con il fascino del mito. Be', il mito, se ancora c'è, si nasconde molto bene: la città è lurida, invivibile, respingente. Come spesso avviene, ciò che nelle campagne e nei villaggi è povertà decorosa qui diventa miserabile. E la commistione con una modernità della quale si sono acquisiti solo gli aspetti deteriori non fa che peggiorare le cose. Il souk è solo un caos lercio e opprimente e la celeberrima Jmaa-El-Fna è sembrata, almeno a noi, solo una trappola per turisti dalla quale scappare a gambe levate. E poi, diciamolo: Marrakech puzza. Ovunque della stessa puzza che prende la gola. Cavallina, canina o umana (eh, sì: temo che i muri di Marrakech siano una grande toilette a cielo aperto...).


Le cose belle della città? Queste.
Le cicogne. Fanno i nidi su ogni edificio alto, minareti inclusi. E le sorprendi che ti volano sulla testa a frotte, al crepuscolo.


Il Jardin Majorelle. Meraviglioso. Un luogo solare, ombroso, incantato dove rifugiarsi per sfuggire alla calca e all'aria rovente. Sembra di essere in un'altra città. Anzi, in nessuna città.
(Grazie, François, per averci svelato l'esistenza di questo paradiso).

E se aggiungiamo che nel giardino dell'Eden c'è pure un delizioso ristorantino, lindo e colorato, che prepara piatti franco-ispano-marocchini con grazia ed inventiva?
Ad esempio, questo gazpacho con sorbetto di peperone, una delizia rinfrescantissima:
O questa classica tagine di pollo con olive e limoni confit, stavolta servita al piatto, anziché nella tagine, appunto:
E ancora, gli spiedini accompagnati dal gratin dauphinois:
E il tè alla menta, stavolta ghiacciato (una manna dal cielo):
Poi, certo, a Marrakech ci sono alcune perle di edifici, come la medersa, che, ahinoi, abbiamo trovato chiusa, e il Palais de la Bahia:



E magari si ha la fortuna di alloggiare, come noi, in un posto meraviglioso come il Riad Andalouse, il cui proprietario, François, è un ospite coi fiocchi, e sul cui terrazzo ci si dimentica il pigia-pigia, gli effluvi sgradevoli e pure i 42 gradi.

Essaouira, dunque.
Parlarne mi risulta difficile.
E' uno dei luoghi più balordi e indefinibili che mi sia capitato di visitare. Una città scoperta dal turismo da alcuni anni, e quindi animata, affollata, ma piacevolissima. Estremamente rilassante. Bianca, inondata dal sole, ma mai calda: la sua temperatura massima, in agosto, corrisponde alla minima di Marrakech. Eravamo sui 24 gradi, più o meno. Spazzata perennemente dagli Alisei, è il paradiso dei surfisti. Dei bagnanti non direi. Appollaiata con le sue fortificazioni sul limitare dell'Atlantico, ha una certa atmosfera anni '70, cosmopolita, aperta, fricchettona. E' il luogo ideale dove rilassarsi dopo un viaggio impegnativo.
Ci siamo rimasti quattro giorni, e ce la siamo goduta un mondo a gironzolare da un caffé all'altro abbattendoci sulle sedie come se fossimo reduci da una fatica improba.
Vento perpetuo e gabbiani sono la cratteristica della città.
Mica scemi, i gabbiani. Ad Essaouira c'è un porto di pesca fiorentissimo...
Ovunque botteghe che vendono l'intero campionario dell'artigianato marocchino: tappeti, ceramiche, cuoio e pellami, gioielli berberi e tuareg, tessuti.

Persino nell'ex palazzo di giustizia è ospitato un mercato dell'artigianato.

E questo strano spettacolo, in quale altro posto al mondo potreste vederlo? Dromedari, cavalli, windsurf, tutti insieme appassionatamente sulla spiaggia...
Di sera, in albergo, a Ferragosto c'erano i camini accesi! Non vi dico il sollievo, dopo i bollori di Marrakech...
Ed ecco il valore aggiunto di Essaouira. Sul porto c'è una lunga fila di chalet che espongono meravigliosi banchi con ogni varietà di pesce. Scegli quello che vuoi e loro te lo cuociono sulla griglia. E poi te lo gusti seduto sulle panche all'aperto accompagnato da un'insalata di pomodori e cipolle e da gamberetti bolliti, omaggio della casa. Il tutto a prezzi ridicoli. Mai mangiati tanti astici in vita mia...
Qualche piatto gustato qua e là.
Un classico cous cous con carne, verdure e harissa:

L'harira, tipica zuppa di legumi e verdure, che si gusta accompagnata da datteri e limone:
Una straordinaria crema di melanzane:

E uno sformato, sempre di melanzane:


E la tagine più buona che abbia assaggiato: di pollo con fichi e noci. Deliziosa. Non avrò pace finché non avrò provato a rifarla.

Alla prossima! Si torna a parlare di cucina...
16 commenti
si torna a parlare di cucina ma non si smette di parlare anche d'altro, vero?
RispondiEliminaGrazie del reportage Giovanna!!!
RispondiEliminaEssaouira mi affascina da molto tempo (molti anni direi)... troppo turismo ora? o cmq. ne vale sempre la pena? scusa se ti faccio una domanda tecnica: il viaggio l'hai organizzato tu magari appoggiandoti a qualche conoscenza locale? o sei partita all'avventura?
se non si capisce...il marocco mi interessa parecchio....grazie Alex
Un bellissimo e realistico reportage Giovanna!
RispondiEliminaIl problema degli odori però, sembra diventare insignificante con la forza di quei colori!
Insomma, alla fine ho più voglia di andare...
Le foto sono magnifiche!
Un abbraccio
ben bengano i tuoi post kilometrici come li definisci tu, è un esplosione di colori talmente vivida, mi ha fatto sorridere la battuta genia di cuoche pazze,le foto sono splendide,non immaginavo cosi delolata marakes e maleodorante evidentemente vuol stare al pari di assuan,ho provato la medesima intensita di puzza. grazissime del tour buon fine settimana
RispondiEliminaCiao, Dede. No che non si smette: mi sto inventando qualcosa...
RispondiEliminaAlex, Essaouira è molto, molto affascinante; sì che ne vale la pena. Per il viaggio mi sono affidata ad una piccola organizzazione specializzata in Marocco con la quale puoi concordare tutto e personalizzare completamente l'itinerario. Tra l'altro mi sono stati di grande aiuto nel recupero del bagaglio. Se ti interessa ti metto il link.
Anna, io eviterei Marrakech e visiterei tutto il resto...
Ciao, Marcella; grazie a te e buon week end!
Giovanna, concordo con te in tutto quello che hai detto del Marocco. Ci sono stata anch'io qualche anno fa' prenotando solo l'aereo, poi sono andata all'avventura. E' stato faticoso, spostarsi in treni, pullmann con i bagagli per le città imperiali e poi giù fino al deserto Er Chebé, quindi Ouarzazate e le dune rosse (splendide). Bellissimo l'Atlante, che abbiamo percorso affittando una macchina. Poi ancora qualche giorno, anch'io, ad Essauira dove ho mangiato il pesce al porto come te... il più buono in assoluto! Unico neo non ho trovato molto cordiali le persone. A Casablanca hanno anche rubato lo Swatch al braccio di mio marito in esattamente 2 secondi, senza che se ne accorgesse (siamo scappati da lì). Ma non si può avere tutto.
RispondiEliminaComunque mi hai riportato indietro a quella vacanza.
Un abbraccio.
Barbara
arcicuoca.blogspot.com
buon inizio di settimana
RispondiEliminaBellissimo questo diario fotografico!
RispondiEliminaMi ha fatto venire voglia di andare in Marocco! A presto!
Silvia
bentornata!!! foto stupende, grazie!!!
RispondiEliminaMi sono immersa nei tuoi due post, assaporando i sapori dei piatti, odorando il profumo delle spezie. I colori sono incredibili. Hai fatto davvero un bel viaggio. Bentornata.
RispondiEliminaAlex (delle Cuoche)
Eccomi, sono tornata anch'iooooooo.
RispondiEliminaCi vediamo prestoooo e ci raccontiamo tutto
Grazie a tutte, ragazze. Purtroppo ancora posso rispondere poco e commentare meno, ma da lunedì sarò a casuccia mia con l'adsl.
RispondiEliminaPerciò, a presto!
beh però che splendidi colori... almeno la vista ha ripagato l'olfatto? :-)
RispondiEliminaE LA RICETTA DELLA TAJINE AI FICHI?????????????????????
RispondiEliminaTi odio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
:***
Salsa, certo che sì! Il viaggio è stato indiscutibilmente bello. Da ricordare.
RispondiEliminaJM, magari l'avessi! Ma stai certo che appena rientrerò in possesso della mia cucina proverò a ricostruirla!
Bentornatooooooooooo...
Beh, intanto guarda questa che sembra molto interessante:
RispondiEliminahttp://www.marmiton.org/recettes/recette.cfm?num_recette=28595
Poi conoscendoti so che la modificherai, ma il risultato lo otterrai lo stesso...
Faci sapere!!!!!
:)))
L’invio facoltativo, esplicito e volontario di commenti ai post comporta l'acquisizione dei dati personali inseriti. L'eventuale richiesta di notifica dei commenti ulteriori al post comporta l'acquisizione dell'indirizzo email di chi effettua la richiesta.
Se NON intendi autorizzare tale acquisizione, non commentare e/o non spuntare la casella "Inviami notifiche".
Per ulteriori informazioni circa l'utilizzo e la conservazione dei dati, consulta la nostra Privacy policy