Auguri, dolcetti, solite cose, niente di che
mercoledì, dicembre 24, 2008Perciò sono sicura della comprensione di tutti nello scusarmi per la latitanza, per non aver fatto gli auguri a nessuno né risposto a quelli che saranno certamente apparsi negli altri blog. Ma sono stati giorni di puro delirio, di corse affannose, di full immersion tra i fornelli, giorni pesanti, insomma.
E adesso che siamo al rush finale, finalmente trovo un momento di pace per salutarvi tutti, farvi tantissimi auguri, di cuore, soprattutto per l'anno che verrà (cari amici vi scrivo, così mi distraggo un po'...).
Ma ne riparleremo, dell'anno che verrà.
Per il momento, lascio a salutarvi, in fondo al post, il mio addobbo preferito, proveniente, come molti altri, dall'Austria o dalla Germania, non ricordo più. E' un buffo Babbo Natale un po' deviante, come sono io, e prova ne sia la sua folta barba ricciuta.
Un abbraccio a tutti i miei amici, di blog e non, sparsi per l'Italia e per il mondo.
Gli opposti si attraggono, i simili pure
giovedì, dicembre 04, 2008
Si perdono, a volte, delle magnifiche occasioni per stare zitti.
Che peccato.
Peccato dimostrare al mondo intero che si ha a cuore l'esistenza di un embrione di pochi giorni ma non quella di una persona fatta, finita e gay.
Peccato dimostrare al mondo intero che ci sono vite che contano e altre che chissenefrega.
Peccato dire implicitamente, e nemmeno poi tanto, ammazzateli, torturateli, perseguitateli pure, così imparano.
Che peccato. Non solo nel senso di: "che disdetta", ma anche nel senso che ha nella dottrina cattolica: violazione della legge etica (o divina, come vi piace).
Post a reti unificate (ovvero: Se telefonando)
lunedì, dicembre 01, 2008Una pausa forzata: ho una piccola crisi domestica, passo le giornate ad asciugare l'acqua che mi piove in testa dal piano di sopra e da domani le passerò anche a combattere con l'idraulico e il condominio (sempre sia lodato chi lo ha inventato).
E' già tanto se in questa casa si riesce a mangiare una frittatina.
Per non lasciarvi a bocca asciutta in questo periodo, vi passo la ricetta di un classico di casa mia, eredità di mia nonna Nunzia.
Niente di sconvolgente, stupefacente o nuovissimo. Solo un modo per riciclare la genovese avanzata.
Il concetto è lo stesso degli arancini (o arancine), solo che qui si chiamano semplicemente palle di riso, salvo che nelle rosticcerie.
Se ne poteva fare a meno? Senz'altro. Ma è nato lo stesso, a dispetto di ogni ragionevolezza.
Si chiama Tzatziki a colazione ed è il blog collettivo di Lydia, Roberto Potito, Daniela Senzapanna, Lisa e mio.
Un luogo per darsi allo sfrenato parlare di niente ma anche alla cucina, che ci ha fatti conoscere e diventare amici.
Se vi va (a vostro rischio e pericolo), siamo là che vi aspettiamo!
Ma insomma: ci lasciate cucinare in pace?
domenica, novembre 16, 2008Naturalmente non ho ANCORA ricevuto risposta ai messaggi da me inviati ai Signori dei due aggregatori (si fa per dire). Perciò ho fatto una ricerchina per cercare di capire chi siano mai costoro.
Risultato? I Signori Ricettegustose e i Signori Testdicazz sono le stesse persone...
Ma non è tutto.
Anna Righeblu, leggi e stupisci: i tuoi Signori Viaggidea sono sempre loro, sempre gli stessi.
Ora, la situazione è questa: il sito della Ocean 13 Ltd è apparentemente funzionante, ma se provate a cliccare su Support o Contatti non succede niente, continua ad apparire la home.
Si potrebbe provare con la GoDaddy.com o col signor Frank Collins, ma in entrambi i casi bisognerebbe scrivere in inglese e, nonostante me la cavi abbastanza bene con la lingua di Albione, non saprei spiegare le attuali circostanze, piuttosto complicate.
Rifletto sul da farsi. Intanto, per chi è più bravo di me a leggere i record Whois, li copio qui.

Gli scopiazzoni, brutta razza.
Ieri Gì Fiordisale ha beccato un blog che pubblicava ricette e foto rubate dai blogs altrui senza ovviamente citare la fonte e facendo passare il tutto per farina del proprio sacco. Per dettagli rimando al post originale, anche se nel frattempo, in seguito al casotto che ne è nato, il blog è stato rimosso. Ma giurerei che riapparirà presto ad altro indirizzo e con altro nome...
A volte ritornano: il pane cafone
venerdì, novembre 07, 2008Ma non lo preparavo da troppo tempo, e si vede. Avendo nel frattempo cambiato il forno, mi sono confusa circa la funzione di cottura da usare, e il pane è venuto peggio del solito. Non mi riferisco ai buchi-voragini presenti nella mollica: quelli sono opera dell'indice di mio marito che ha agito proditoriamente mentre andavo a prendere la macchina fotografica.
Comunque, la ricetta delle Simili è sempre valida. Sono grata a quelle due signore perché sono state le prime a farmi capire che preparare il pane in casa senza attrezzature professionali è possibile, e in un tempo in cui gli impasti lievitati erano per me un mistero assoluto.
Resto una panificatrice moooolto dilettante, ma per fortuna ho dei buoni consulenti (vero, Robi?). E speriamo che non vedano questa foto...
Va detto: per la nostra particolare natura (nostra, intendo, di appassionati di cucina) non esiste conforto maggiore che preparare qualcosa di soddisfacente e mangiarlo con altrettanta soddisfazione. E visto che questa non è stata proprio una giornata trionfale, per non smentirmi mi sono confortata con la genovese avanzata dalla cena di qualche giorno fa, ottenendo un ragguardevole risultato, e cioé che anziché interrogarmi sui massimi sistemi ho preso ad interrogarmi sulla seguente inquietante questione: sarà o non sarà la genovese il mio piatto preferito?
Ho idea che la risposta sia sì.
Parfait di pralinato
giovedì, ottobre 30, 2008Da una delle sue ricette ho estratto questo parfait, aggiungendoci poi una tegolina e un dischetto di gelatina al cacao.
E' buonissimo, può dormire nel freezer in attesa che andiate a risvegliarlo e non richiede nemmeno lunghi tempi di preparazione.
C'è un problema, piccolo. Occorre la pasta di praliné. Vabbe', pasta di pralinato, che è la stessa cosa nell'italico idioma. Difficile da trovare e pure costosissima. Perciò, come meditavo da tempo, me la sono fatta da me. In fondo al post vi spiego come.
E' da quando sono tornata dal Marocco che ripenso a quella tagine di pollo con i fichi e le noci che tanto mi aveva colpita. La caccavella (la tagine) me la sono portata in aereo tra mille e mille perigli, tastandola ansiosa ogni due minuti alla ricerca della malefica lesione che poteva vanificare tutti i miei sforzi; i polli e le noci non mancano, le spezie nemmeno. E cos'è che mancava, allora? I fichi secchi! Per quanti negozi girassi, ivi compresi faraonici ipermercati, tutti gli esercenti, i miei nemici giurati, mi guardavano come fossi una mentecatta e mi rispondevano: "Signora, ma si trovano a Natale!". A Natale? "Guardi", replicavo, sdegnata, "che con i fichi secchi ci si cucina anche, e ci si fanno i dolci. E non solo a Natale".
Le zuppe le considero risolvicena. Quando mi manca la voglia di cucinare e metto in tavola qualcosa di freddo, che so, della mozzarella, le zuppe mi liberano dal panico da contorno. Una zuppa prima, qualcosa di freddo poi, e niente contorno.
Visto che in questi giorni la mia testa è come un palloncino che vola in giro e si posa dappertutto eccetto che sul mio collo, vado di zuppe.
Vi lascio questa, prima di partire per andare a visitare dei cari amici. Mi è piaciuta molto per la freschezza asprina data dal limone e anche per l'amarognolo delle olive, che riequilibrano la dolcezza dei peperoni. Ci si ritrova tra qualche giorno.
Greci.
Ne esistono versioni con le mandorle.
E anche con le nocciole.
Io amo questa, semplice e deliziosa. I kourabiedes sono burrosi, fondenti, unici.
Unica avvertenza: lasciateli riposare almeno un giorno prima di mangiarli, altrimenti li sentirete pastosissimi.
La ricetta è di Tessa Kiros, dal libro "Falling cloudberries".
Ancora polpette: di zucchine e feta. Cretesi.
martedì, settembre 30, 2008
Le polpette sono ottime. Morbidissime. Ve le raccomando.
Emotion veloutée in due versioni
giovedì, settembre 25, 2008
La ricetta arriva da Pierre Hermé, l'amore della mia vita, che, mi dicono, oltre ad essere il genio indiscusso della pasticceria, è pure simpatico.
Lui non lo sa, ma prima o poi io piomberò a Parigi nel suo atelier per un corso.
E chissenefrega se non conosco il francese. Ci proverò lo stesso.
Tanto le ricette in francese le capisco alla grande. Sono solo due le cose che riesco a comprendere decentemente in quasi tutte le lingue umane: le ricette e i menù dei ristoranti. Sarà un caso?
Certo che, pur avendo studiato l'inglese, non mi spaventa un menù in tedesco e nemmeno in greco. Ammetto di avere avuto qualche difficoltà con il norvegese e con l'ungherese...
Vergognarsi mai? Carrefour e la sensibilità. Solidarietà no, che è una parola grossa.
martedì, settembre 16, 2008Ci tengo a far conoscere questa vicenda, che nemmeno commento.
Ogni commento sarebbe superfluo.
Copio-incollo dal post originale che ho trovato qui: http://blackcat.bloggy.biz/archive/3280.html.
Mi chiamo Barbara e sono la mamma orgogliosa di un bambino autistico di quattro anni.
Nel Vostro sito, leggo della Vostra missione e soprattutto del Vostro impegno nel sociale.“La nostra capacità di integrarci con il territorio in cui siamo presenti, di comunicare con le istituzioni locali e di sostenere progetti sociali e associazioni umanitarie si riscontra attraverso azioni concrete:
• Finanziamento della ricerca contro alcune malattie del XXI secolo• Sostegno alla giornata nazionale indetta dal Banco Alimentare per la raccolta di generi alimentari• Sostegno di iniziative umanitarie di vario tipo”
Lasciatemi dire che oggi nel punto vendita di Assago avete sfiorato la discriminazione punibile per legge.
Era previsto un evento che mio figlio aspettava con ansia: il tour delle auto a grandezza reale del film Cars.
Le polpette di melanzane della zia Dora
venerdì, settembre 12, 2008Ringrazio tutti quelli che ci hanno premiate o ci hanno invitate a dei meme e prometto che a giorni adempierò a tutti i doveri-piaceri arretrati.
Saluti!
Dedico questo post a Lydia, per due ragioni.
La prima è che la ricetta che segue me l'ha fatta conoscere lei, che la prepara da anni, anche se mi sembra fosse di Flavia Nicoletta Mazzola Clerici, pubblicata anni fa nel forum de La cucina italiana.
La seconda è che due anni fa lei mi disse una cosa che mi è servita molto. Ai tempi avevo bisogno di una spinta e lei me la diede. E oggi che ciò che è cominciato allora sta arrivando ad un felice compimento, sento di dover ringraziare lei e quei pochi amici che mi hanno ascoltata e consigliata quando la situazione era dura e difficile. A volte ci vuole un piccolo aiuto da parte degli amici. E ci vuole tempo. Il tempo, ho scoperto da un po', è amico delle cose che contano: dà loro valore.
E invece di tempo, per questo pesto di melanzane, ce ne vuole davvero poco!

I gatti amano i venditori di tappeti...
Post chilometrico: sappiatelo.
Ordunque, prima di lasciare i monti e le terre berbere del sud per Marrakech, naturalmente ho fatto i miei acquisti. A Tamegroute, villaggio che rigurgita di laboratori di ceramica, mi sono accaparrata, ovviamente, una tagine e tutta una serie di altre cosette.

Prima della fuga: Marguerited mi ha riassegnato questo bel premio, del quale avevo già parlato qui.
Grazie, Marguerite; i premi fanno sempre piacere. E prometto solennemente che al mio ritorno assegnerò a mia volta questo e il precedente premio.
Arrivederci! O meglio: إلى الْلِّقَاء...
Eccolo qui, il cous cous di pesce siculo
martedì, luglio 29, 2008
Prima di tirare giù la saracinesca (parto tra quattro giorni! Alé!) vi lascio questa ricetta. Avevo parlato qui di Raimondo. Fu lui a farmi assaggiare per la prima volta questo cous cous. Siciliano tout court è un po' vago: sono enormi le differenze tra zona e zona. Credo sia della zona di Trapani.
Non ebbi pace finché non trovai la ricetta del brodo di pesce con cui l'aveva preparato, raccontandomi che conteneva alloro, cipolla, mandorle e cannella. E la trovai, infine (come sempre: quando cerco una ricetta sono un mastino. Ho impiegato cinque anni a trovare quella dei koulourakia, biscotti greci alla cannella, anche perché non sapevo come si chiamassero. Sapevo solo che ero capace di mangiarne da due a trecento in circa dieci minuti...) .
Lo stesso brodo si usa per le cassatedde di ricotta, una sorta di ravioli in brodo, appunto.
Mi raccomando: che il brodo sia spesso e scuro. Una puntina di concentrato di pomodoro può aiutare, ma soprattutto una cottura non frettolosa.

Quest'anno non ci andrò, e mi manca, ma devo pur vedere qualcos'altro. In compenso ci andranno i miei amici JM e Lisa, e la cosa mi consola un po'.

"Il melograno" è uno dei miei ristoranti preferiti in assoluto. Non mi delude mai. La cucina di Libera Iovine è intelligente: creativa senza esagerazioni ridicole, fresca e sobria ma sempre sorprendente.
Con un po' di sforzo...
domenica, luglio 13, 2008Quelli al cioccolato e fichi sono una rielaborazione di una ricetta di Christian Beduschi. Gli altri, alla vaniglia e kiwi, sono di Fabrizio Galla.
Ottimi i primi, i secondi, francamente, non li rifarei.
Parmigiana estiva di zucchine e patate
sabato, luglio 05, 2008Risotto allo champagne rivisitato, ma solo un pochino...
martedì, luglio 01, 2008Bisogna ammettere le proprie colpe.
A me il risotto allo champagne, con panna e tutto, piace. Ecco. L'ho detto.
Così, aderendo all'iniziativa lanciata da Salsadisapa nel suo post "Quand'erano gli '80", ho scelto proprio questo piatto, considerato uno dei "crimini" di quegli anni, per riproporlo modificato e leggermente modernizzato.
La prima vittima è stata la panna. Soppressa.
Al suo posto c'è della provola affumicata. Non è un'idea mia: usa anche il risotto champagne e provola. Di mio, ci ho messo un tocco di colore mediterraneo: il peperone rosso, che essendo dolce fa un bel contrasto con l'asprigno dello spumante.
Ma faccio prima a dare la ricetta che a cercare di discolparmi in questo modo patetico...
A proposito: oggi è un anniversario. Embe', io ci credo negli anniversari. Il 21 giugno del 2006 è successa una cosa tanto, tanto importante. Per quanto sia stato difficile il cammino da allora, sono proprio felice che sia accaduta. Riattraverserei le stesse tempeste pure mille volte, pure con uno zaino affardellato da cinquanta chili, su un sentiero di sassi con pendenza del 40% e senza scarpe. So' scema, rassegnamoci.
E veniamo alla ricotta e pere. Non è quella di De Riso, ma la mia personale versione di quella torta. Rifatta per il compleanno di mio marito (tanto lo sapevo che avrebbe voluto questa, anche se io amo dolci di altro genere).

Il menù è poco leggibile.
E' stato circa un anno fa. Io e le mie socie Lydia e Mariella abbiamo preparato un buffet per festeggiare il compleanno del papà di Lydia, a Massalubrense.
Oggi posso dirlo: ma quanto ci siamo divertite? Ma quanto è stato emozionante, entusiasmante, appagante? E soprattutto: perché non lo rifacciamo?
Io una propostina per quelle due pazze ce l'avrei...
Approfitto dell'occasione, visto che questo è pur sempre un blog culinario, per dare la ricetta della crema di peperoni preparata in quell'occasione.
L'ho rifatta pochi giorni fa, a me piace da matti. Sarei capace di farne fuori una ciotola da sola, se accompagnata da pane buono. E poi la uso anche per condire la pasta.
La foto è d'epoca (proprio del buffet del 9 giugno) e non è un granché.
Così possono blaterare fino allo sfinimento di raduni che si ricordano il cippo a Forcella (chiarimento per coloro che risiedono al di là della linea gotica: con "S'arricorda 'o Cippo a Furcella" si indica un avvenimento verificatosi in epoca talmente remota che il ricordo ne è vago ed incerto. Il Cippo era il monumento posto vicino Forcella che fu usato per esporre le teste tagliate durante i famosi 10 giorni di Masaniello nel 1647. Spiegazione tratta da www.napoletanita.it).
Lascio queste foto come cadeau per intrattenere le mie loquaci amiche nei due giorni della mia assenza. :-)
Credete voi che se una madre invita a casa le amiche per una partita a carte la cosa non vi riguardi?
Errore.
Prima la butterà lì, con nonchalance: "Stavolta si gioca da me".
Poi vi stresserà per quattro o cinque ore: "Non so cosa preparare".
Quindi tenterà la strada del dubbio amletico, espresso con tale pervicacia da subornarvi: "Che cosa posso cucinare?"
Mezze maniche con tonno fresco, olive e cipolle
giovedì, giugno 05, 2008Minacciata chiaramente da Jajo, mi affretto a pubblicare le altre ricette prima di ritrovarmi di nuovo trasformata in entità soprannaturale scolpita nel legno. Anche perché sarò assente per qualche giorno e se non lo faccio ora, chissà quando potrò farlo.
Sia il filetto di tonno che il bigné sono scopiazzati da "Cucina e vini" di maggio. Scusate se ripubblico le foto, ma è per chiarezza.
La cena di sabato/1: amuse-bouche e ferite di guerra
lunedì, maggio 26, 2008Però un consiglio ogni tanto mi azzardo a darlo, come in questo caso. Ho provato la cucina della Taberna Vulgi qualche settimana fa, perciò la memoria mi fa cilecca e non sono in grado di dire nei dettagli cosa abbiamo mangiato. E dal momento che sono una casinista, ogni tanto mi sono anche dimenticata di fotografare qualche piatto.
Vabbe', a questo punto sarebbe legittimo invitarmi cortesemente a dedicarmi ad attività più consone alle mie attitudini come, che so, strafogarmi di cioccolato, spalmarmi sul divano a guardare "Lost" fino al rimbambimento, far girare i pollici uno in senso orario e l'altro in senso antiorario o leggere l'intero corpus poetico di una mia cugina depressa di terzo grado. Ma non raccoglierei l'invito, perché, oltre che incapace, sono pure cocciuta come un mulo.
La saggezza degli antichi (e coviglie per tutti)
lunedì, maggio 12, 2008Sconosciuta per me, fino a poco fa.
Non perché non sapessi di cosa si tratta: l'avevo anche mangiata in Puglia, sua terra d'origine, con molto gusto. Ma, benché la ricetta sia estremamente semplice, nella mia realizzazione c'era sempre qualcosa che non andava: ingredienti un po' slegati nel gusto, riso metà cotto e metà crudo... Finché non ho assistito alla sua preparazione a casa di Annamaria, sempre lei, la mia maestra di cucina pugliese. E così, per la prima volta ho avuto un risultato molto, molto soddisfacente.
Cliccate su "nächstes" e vi apparirà una sequenza di schifezze industriali da chiudervi lo stomaco per i prossimi vent'anni (buon sistema per perdere peso in vista dell'estate...).
Che consolazione, se considero che a me e a Lisa è toccato litigare più di una volta, all'epoca in cui gestivamo un forum di cucina, per dissuadere qualcuno dall'utilizzo di siffatta robaccia.
D'altronde, ciascuno è libero di farsi del male come meglio crede. O no?